loading

Inverno 2014/2015: Per la neve ed il freddo, ancora troppe incertezze

Lungo Termine

11 novembre 2014

11 novembre 2014

ANALISI TECNICA A CURA DI MASSIMILIANO VITULLI

Si avvicina l'inverno e tra i più grandi meteorologi (Giuliacci, Bastardi ed altri) iniziano ad arrivare i primi pareri su quello che si aspetta nel trimestre Dicembre-Febbraio. Insieme alle autorevoli voci di scienziati e fisici dell'atmosfera, si mischiano, come ogni anno, le colossali sparate di alcuni pseudo-siti di chissà qualche scienza che annunciano gelo apocalittico e neve a Lampedusa.

PREMESSA

La voce che sentirete leggendo questo articolo e la serie di approfondimenti che verranno pubblicati nel corso di Novembre e Dicembre per inquadrare questo inverno, è una voce non autorevole dal punto di vista scientifico, in quanto MateraMeteo.it è un luogo virtuale di appassionati meteo e niente più, ma è sicuramente uan voce molto ragionata, risultato di alcuni importanti e minuziosi studi volti a prevedere l'imprevedibile, cioè il complesso sistema atmosferico che ci circonda.

Iniziamo dunque a scendere nei particolari: la tendenza da noi formulata si basa essenzialmente su:

- L'esperienza, e quindi il confronto delle attuali e da poco passate condizioni climatiche con anni trascorsi

- Gli indici teleconnettivi, cioè quegli indici che permettono di capire in che maniera si muovono i protagonisti dell'inverno (Anticicloni e Depressioni) a larga scala.

- Gli indici predittivi, ovvero quegli indici, come OPI (andamento ottobrino) e SAI (innevamento), che utilizzano, unitamente agli indici connettivi, alcuni dati reali, utili a prevedere come gli indici si comporteranno a lungo termine.

ANALISI TECNICA

Fatta questa lunga premessa, anticipiamo ai lettori che ciò che segue è una spiegazione delle conclusioni che trovate a fondo pagina, che entra in alcuni dettagli tecnici che potrebbero non essere ben comprensibili a molti. Pertanto consigliamo, ai meno preparati didatticamente, di saltare direttamente al paragrafo delle conclusioni.

La nostra analisi parte essenzialmente da due "certezze":

- Il Vortice Polare, responsabile del freddo alle basse latitudini, sarà fortemente disturbato a causa di una quasi ormai certa AO (Artic Oscillation) negativa.

- Sarà un inverno abbastanza dinamico, in cui l'Italia ed il Sud Italia difficilmente ripeteranno l'anomala performance dello scorso anno in cui la stagione fredda non ha regalato particolari soddisfazioni ai freddofili e nivofili.

Andiamo a spiegare meglio da dove arrivano queste due sicurezze. L'Artic Oscillation è da considerarsi negativa per questo trimestre, innanzitutto per la negatività dell'OPI (October Index Pattern) che lo scorso anno, anche se messo duramente alla prova da un inverno anomalo, si è dimostrato in grado di inquadrare in linea di massima l'andamento dell'AO, quantomeno nella prima parte dell'inverno. Lo stesso OPI si è attestato di poco sotto al valore di -2 pertanto è lecito aspettarsi un AO medio di -1,5 o verosimilmente vicina allo 0.

L'AO è un'indice teleconnettivo che mettere in relazione la pressione al polo con quella alle alte latitudini. Un valore negativo presuppone che al polo non sia presente un Vortice Polare solido e che quindi quest'ultimo possa andare ad occupare aree dalle latitudini basse. Un'AO negativa o debolmente negativa è quindi sinonimo di inverno ricco di basse pressioni, e quindi instabilità e corridoi più freddi, su Mediterraneo, Europa e Atlantico.

anomalie_inverno2015_b

A conferma della dinamicità dell’inverno che ci attende, arrivano in supporto anche altri indici teleconnettivi di indubbia importanza. Stiamo parlando della NAO (North Atlanthic Oscillation) e dell’EA. Entrambi gli indici ci permettono di capire come l’Anticiclone delle Azzorre (Wave 2) rimarrà piuttosto in disparte nel corso di questo inverno. La Wave 2, infatti, si presuppone rimanga in Atlantico, non molto attiva a causa di un getto polare basso che potrebbe instaurare canali perturbati verso l'Europa, con alte pressioni spesso rilegate nel Nord Altantico o al più sull'europa centro-settentrionale occidentale. 

La mappa affianco mostra proprio una possibile configurazione che potrebbe verificarsi più volte questo inverno, in cui la Wave2 è schiacciata dalle depressioni atlantiche in discesa sull'Europa centrale e sul Mediterraneo.

La NAO, neutra o leggermente positiva (ma dal valore ancora dubbio), ci indica un’HP azzoriano ed un VP islandese non più potenti ed invadenti del solito, mentre l’EA negativa (tendente a neutro) ci fa capire l’assenza di aree perturbate alle medio-alte latitudini europee con conseguente zona (tra UK e Scandinavia) di anomalia pressoria positiva.

anomalie_inverno2015_t anomalie_inverno2015

Nelle mappe è possibile notare come l'Europa possa diventare, durante questa prima fase invernale, un continuo campo di battaglia delle basse pressioni provenienti da Est e dall'Atlantico che porterebbero temperature più fredde su Francia Meridionale, Nord Italia, Germania e Spagna. Ci sentiamo di escludere, attualmente, un diretto interessamento del Sud Italia nella prima parte dell'inverno.

CONCLUSIONI

Riepilogando, ci aspettiamo, nel corso di quest’inverno, un’anomalia negativa di pressione sul Mediterraneo, e quindi una situazione molto dinamica per le nostre zone. Gli elementi fin’ora acquisiti fanno pensare, infatti, ad una zona di alta pressione a latitudini medio-alte, tra UK e Scandinavia, un’Anticiclone delle Azzorre poco in forma. La conseguenza di ciò ci fa pensare ad un inverno sicuramente più piovoso per il nostro paese con neve sopra la media su Alpi e Appennini (contrariamente a quanto visto lo scorso anno). Il Nord Italia, almeno nella prima parte, rimarrà in pole per riuscire a vedere nevicate al piano.

Inoltre, in base ai confronti con annate precedenti simili (che approfondiremo in seguito) potrebbe profilarsi un inverno molto vario, con periodi di Alta Pressione e bel tempo alternati a incursioni artiche o continentali. Questo però è da confermare e meglio definire nel prossimo aggiornamento.

Insomma, per concludere abbiamo messo le basi per portare avanti una discussione su come questo inverno potrebbe evolversi. I nostri aggiornamenti, in uscita ogni 3-4 settimane fino all'inizio del nuovo anno, cercheranno di portarvi il più possibile a capire cosa aspettarsi dalla stagione più amata dagli appassionati meteo.

Continuate a seguirci per saperne di più.

Questo articolo è stato scritto da...

Altri contenuti