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Inverno 2013/2014: neve e gelo? Ecco come sarà!

Lungo Termine

03 novembre 2013

03 novembre 2013

Nuovo aggiornamento del 17/12/2013, clicca qui

Articolo a cura di Filippo Tuzio e Massimiliano Vitulli

La nostra precedente analisi sull'inverno è stata emessa i primi di ottobre dopo un attento studio degli indici teleconnettivi, iniziato qualche settimana prima, la cui analisi è necessaria per stilare una tendenza il più possibile vicina alla realtà. Appena pubblicata la nostra opinione sull'evolversi dell'inverno 2013/2014, il Centro Meteo della Toscana (www.centrometeotoscana.it) ha reso noto uno studio degli ingegneri Riccardo Valente ed Alessandro Pizzuti e dell'astrofisico Andrea Zamboni, la cui importanza potrebbe rivelarsi rivoluzionaria nel mondo delle previsioni invernali.

P.S.: Per chi non ama tecnicismi e spiegazioni supplementari ed è interessato semplicemente alle conclusioni di questo articolo, può saltare direttamente al paragrafo "CONCLUSIONI".

OPI (October Pattern Index)

Stiamo parlando dell'OPI (October Pattern Index). Non è compito di questo articolo spiegare dettagliatamente cosa sia questo nuovo indice tutto italiano, perciò, per chi volesse approfondire, vi rimandiamo all'articolo del Centro Meteo Toscana tramite il seguente link:

http://www.centrometeotoscana.it/2013/10/07/nuovo-indice-altamente-predittivo-la-stagione-invernale-october-pattern-index-opi/

L'OPI IN BREVE

Pur non volendo scendere nei dettagli, però, è opportuno spiegare il possibile utilizzo dell'OPI.

Sintetizzando al massimo le spiegazioni teoriche, l'OPI "pretende" di prevedere ben quattro mesi prima, la posizione dell'asse del Vortice Polare e l'andamento dell'AO (Artic Oscillation).

La posizione dell'asse del Vortice Polare è di fondamentale importanza per capire dove possono essere frequenti delle colate di aria fredda o delle rimonte di aria calda a livello planetario. Più tecnicamente parliamo delle  tre "Wave" (pacifica, atlantica e russa) che quando attive interessano con vaste aree anticicloniche le rispettive zone per quasi tutto l'inverno.

L'andamento dell'AO, invece, è importante per capire se il Vortice Polare sarà compatto sul Polo (positivo) o sfaldato lungo latitudini più basse (negativo).

Il calcolo di questo indice (OPI) sembrerebbe qualcosa di molto complicato ma, nonostante effettivamente lo sia, lo studio condotto dalle personalità precedentemente nominate, una volta testato sugli anni precedenti a quello attuale, ha dato risultati eccellenti, pertanto segue un'analisi dell'inverno secondo il valore OPI di quest'anno.

OPI E AO QUEST'ANNO

Parliamo di tendenza, parliamo di grandi territori e non di specifiche località, quindi necessita un'attenta analisi la situazione di tutto l'emisfero boreale.

La prima considerazione da farsi riguarda proprio l'OPI, che è stato calcolando su un valore di 1.64 (positivo). Questo valore, uno dei più alti dal 1976, preannuncia un AO positiva (o fortemente positiva) che va ad allinearsi perfettamente con il ragionamento che facemmo un mese fa sulla QBO (Quasi Biennal Oscillation, anch'essa positiva). 

Tutto ciò si traduce in forte zonalità (quindi vaste aree anticicloniche a latitudini basse e depressionarie a latitudini più alte) ed anche in pochi spunti per colate o infiltrazioni fredde, se non fosse che l'asse del Vortice Polare sembra ridare un minimo di speranza.

A tal proposito sono eloquenti le due mappe qui sotto che ritraggono le anomalie medie di pressione e di temperatura negli inverni con AO positiva.

anomalie_bariche_ao+ anomalie_termiche_ao+

 

L'ASSE DEL VORTICE POLARE

anomalie_ottobre_hm

L'asse del VP, che abbiamo detto essere importante per capire quali Wave saranno attive e quindi cosa potrebbe succedere in Atlantico, sembra essere rivolto proprio verso l'Europa, favorendo l'attività delle Wave 1 (Pacifico) e 3 (Russia).

Se questo può sembrare a favore del freddo, in realtà non è così, poiché come possibile comprendere dall'immagine affianco, una presenza così ingombrante del Vortice Polare sul continente non fa altro che sfavorire lo scambio di aria fredda con il Mediterraneo, scambio che poi porterebbe del freddo anche sull'Italia.

Al contrario, la Wave 2 (ovvero l'Alta Pressione Atlantica) sembra dormire schiacciata dal VP lungo tutta l'Europa meridionale, non facendo altro che garantire clima stabile e tutt'altro che invernale.

POSSIBILI VIE PIU FREDDE

A determinate condizioni, però, l'Anticiclone potrebbe reagire in maniera tale da far scivolare sull'Italia e più realisticamente sui Balcani, aria fredda seguita da aree di bassa pressione. Tali condizioni si verificherebbero solo nel caso in cui l'asse del VP fosse ruotato ancor più in senso antiorario rispetto a quello precedentemente illustrato.

In questo modo il VP, invece di bloccare la Wave 2 a basse latitudini, la spingerebbe verso l'alto quanto basta per farle comporre la situazione che abbiamo descritto.

CONCLUSIONI

Insomma, che inverno sarà? Un'analisi trimestrale Dicembre-Gennaio-Febbraio verrà fornita più dettagliatamente nei prossimi articoli a lungo termine, ma in generale si può dire che il cuore dell'inverno (fine Dicembre, Gennaio ed inizio Febbraio) saranno periodi anticiclonici, caratterizzati dunque da bel tempo e occasioni quasi nulle di freddo, fresco o neve a quote medie.

La grande chance per l'Italia, specie adriatiche, potrebbe aversi ad inizio Dicembre, quando le configurazioni descritte in questo articolo non si saranno ancora del tutto delineate e sarà più possibile un affermazione dell'HP sulla parte centrale del continente.

Hai domande o perplessità sulla tendenza? Scrivi un commento qui sotto accedendo a Facebook oppure inviaci i tuoi pensieri dalla nostra pagina delle Domande!!!

dicembre

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